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Il Glaucoma: fattori di rischio e cura

Il glaucoma è una delle cause più frequenti di disabilità visiva e cecità irreversibile: in Italia si stima che colpisca oltre un milione di persone. Si tratta di una malattia neurodegenerativa cronica e progressiva che colpisce il nervo ottico, dove risiedono milioni di fibre nervose che trasmettono segnali dalla retina al cervello per l’elaborazione dell’informazione visiva. Nella maggior parte dei casi il glaucoma può dipendere dall’aumento della pressione intraoculare, e può causare nel lungo termine danni irreversibili alla vista, tra cui il restringimento del campo visivo, impedendo una visione spaziale completa e le alterazioni della papilla ottica. L’aumento della pressione oculare è un importante fattore di rischio per il danno del nervo ottico, insieme all’invecchiamento e alla familiarità. Le più frequenti forme di glaucoma sono:
  1. Glaucoma cronico semplice o ad angolo aperto, forma più comune; ha un’evoluzione lenta ed è comune negli adulti dopo i 40-50 anni.
  2. Glaucoma acuto o ad angolo chiuso, si manifesta in maniera improvvisa ed è imprevedibile. Spesso la sua comparsa è legata ad una predisposizione anatomica.
  3. Glaucoma congenito: forma più rara; può comparire già alla nascita ed è dovuto ad alterazioni o malformazioni delle vie di deflusso dell’umor acqueo.
Spesso il glaucoma si presenta senza alcun sintomo, La diagnosi viene fatta durante un controllo specialistico dall’oculista, che può prescrivere il miglior collirio per il glaucoma, per questo è importante sottoporsi a controlli oculistici periodici e seguire attentamente le indicazioni del medico. La ricerca ha portato numerosi farmaci capaci di abbassare la pressione oculare a livelli di normalità consentendo una stabilizzazione della situazione.

Come intervenire: Neuroprotezione e collirio glaucoma

La neuroprotezione è l’approccio terapeutico per rallentare o prevenire l’insorgenza del glaucoma. Essendo la neurodegenerazione un fenomeno che ha origine da molti fattori, può essere utile la combinazione di diverse sostanze con differenti meccanismi d’azione. Ai colliri ipotonizzanti, che non devono essere mai interrotti, può essere utile associare altre supplementazioni anche per via orale. L’obiettivo è di neuroproteggere, ovvero proteggere il nervo ottico e le sue fibre nervose. Le supplementazioni per via orale con integratori alimentari devono essere assunte tutti i giorni e per periodi molto lunghi affinché possano contribuire a rallentare l’evoluzione della malattia.

Glaucoma: collirio ed effetti collaterali superficie oculare e perioculare

Circa il 56.9% delle donne e il 45,7% degli uomini in terapia per il glaucoma presenta sintomi di OSD (Ocular Surface Disease) ovvero di occhio rosso. Questo rappresenta un problema nella gestione dei pazienti che stanno seguendo una cura per il glaucoma con colliri ipotonizzanti. Le classiche manifestazioni cliniche di OSD legate alla terapia antiglaucoma sono: secchezza, arrossamento, lacrimazione, irritazione, bruciore, sensazione di corpo estraneo, fotofobia e visione distorta. L’OSD può causare la sospensione o la scarsa aderenza alla terapia anti-glaucoma. In tutti i casi di arrossamento, gonfiore e prurito palpebrale l’utilizzo di sostituti lacrimali (privi di conservanti) può essere un valido aiuto. L’uso di spray oculari con proprietà protettive e riparative può contribuire ad un miglioramento dell’elasticità del tessuto palpebrale. Se ben tollerati, ed escludendo eventuali effetti collaterali, i sostituti lacrimali possono essere somministrati più volte al giorno secondo indicazione del medico oculista.